di Eleonora Gargiulo
Beba do Samba è un’associazione culturale e ricreativa nata 10 anni fa a San Lorenzo, come locale di stampo brasiliano.
Ad oggi vanta un lungo elenco di attività, con appuntamenti fissi e nuove sperimentazioni in programma. Noi li abbiamo intervistati in occasione del loro decimo compleanno. Non possiamo resistere dal chiedere come prima cosa:
Perché il nome Beba do Samba? Cosa significa?
Beba do Samba è una famosa canzone di Paulinho da Viola, celebre autore e compositore brasiliano. La passione per il Brasile ci ha portato a scegliere questo nome che significa, in un gioco di parole, "samba ubriaco" ma anche "bevi di samba". Beba do Samba è anche usato generalmente per nominare la più bella della festa, quella che si distingue fra tutte perché balla meglio, perché è la più affascinante. Durante una festa, quella ragazza è chiamata da tutti la beba do samba!
Con quale idea è nata l’associazione 10 anni fa a San Lorenzo?
La nostra associazione nasceva per organizzare concerti di musica dal vivo di qualità e nello specifico del Brasile, con l’obiettivo di creare un punto di incontro fra la musica e cultura brasiliana e l'Italia. Oggi la mission è la stessa, siamo a più di tremila concerti realizzati e la comunità italo-brasiliana che frequenta il Beba è cresciuta molto.
Sicuramente oltre alla programmazione artistica la migliore qualità del Beba sta nell'accogliere tutte le persone, nell'aver creato una frequentazione eterogenea, ma anche nel sostenere le idee nascenti e dare forza ai nuovi progetti musicali, associativi, di gruppo. Abbiamo sempre offerto il nostro spazio e la nostra forza per permettere la sperimentazione culturale.
Siete parte dell’arcipelago Scec. Di cosa si tratta esattamente?
La storia degli Scec è incredibile, una cosa rivoluzionaria e educativa allo stesso tempo. Quando per la prima volta abbiamo saputo di questo progetto ci siamo commossi. In questo momento nel quale crolla l'economia e la stabilità del sistema monetario mondiale, è importante avere un mezzo di scambio differente, basato sulla solidarietà e sul buon senso. Lo Scec è un semplice buono sconto locale, solidale, monetizzato con il quale si possono ricevere sconti sulle attività che lo accettano. Si possono ricevere e ritirare gratuitamente presso i punti Scec, come il Beba. Come ci piace definirci ironicamente, siamo una Banca Scec!
Che riscontro avete avuto dalla vostra clientela?
Ultimamente si è creato un vero e proprio giro di soci che lo utilizza regolarmente e la cosa sta crescendo di giorno in giorno. Inoltre le relazioni nate dallo scambio di Scec hanno portato alla nascita per esempio di Intranet, una rete di luoghi e di valori all'interno del quartiere San Lorenzo.
Cosa vedete nel vostro futuro e in quello di San Lorenzo?
Un quartiere magnifico, pieno di arte nelle strade, di bande musicali,
di sfilate di cultura autentica, di una tangenziale isola pedonale-pista ciclabile-giardino pensile.
San Lorenzo come
quartiere modello, il quartiere della cultura e della società illuminata.
La lotta da fare è quella di arginare il prima possibile la malavita
che trae beneficio da alcuni comportamenti non
sani. Questo è l'ostacolo da superare per un quartiere sempre magico come San Lorenzo e l’unica soluzione possibile è di continuare a incentivare e rafforzare le attività culturali e ricreative
sane.
Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per il vostro lavoro nel quartiere San Lorenzo!
Grazie a voi, vi aspettiamo tutti alla festa del 20 aprile
per i festeggiamenti dei nostri 10 anni!