di Federico Riccardi
Alle Scuderie del Quirinale fino al 16 giugno Tiziano Vecellio approda a Roma, in una mostra alle Scuderie del Quirinale fra le più attese. Dopo Vermeer, è il turno del pittore veneziano, la cui opera rappresenta uno dei vertici della pittura del '500, ricca di spunti pittorici e di motivi che verranno tramandati ai secoli successivi. Dieci le sale previste: la prima metà si compone idealmente delle prime cinque sale, nella quale protagonista è la pittura religiosa, con le pale d'altare a farla da padrone. La seconda parte è dominata dai famosissimi ritratti e dalla pittura di argomento mitologico.
Una mostra a Roma da non perdere: se siete a passeggio per le vie della capitale e vi imbattete nella mostra di Tiziano, entrate senza indugi, sono soldi ben spesi. Ora vi spieghiamo perché.
All'ingresso campeggia quest'esauriente riflessione che ben descrive la pittura rinascimentale: "La formula che per molti contemporanei racchiudeva tutta intera l'arte del Cinquecento fu: il disegno di Michelangelo e il colore di Tiziano". Questa semplice frase esprime efficacemente le sensazioni che il visitatore si troverà a provare, una volta varcata la soglia della prima sala: sarà investito da un'ondata di colori. La prima sala della mostra di Tiziano a Roma ci accoglie col primo celebre autoritratto proveniente dal Museo del Prado: il pittore Tiziano si autocelebra e nel contempo ci invita a proseguire la visita.
A seguire, nelle sale 2 e 3 assistiamo a una serie di quadri religiosi, nei quali diversi sono gli episodi ritratti: colpiscono soprattutto le opere dedicate alle apparizioni della Madonna, pale d'altare maestose come la Madonna di S.Niccolò dei Frari o la Pala Gozzi. Col trascorrere delle sale si possono ammirare anche altre opere con altre tematiche di tipo religioso (sale 4 e 5): i quadri dedicati alla crocifissione di Cristo o le Annunciazioni. In particolare, l'Annunciazione della sala 5 svetta per il suggestivo e acceso effetto cromatico, che grande effetto ebbe sui contemporanei. Effetto garantito anche su di noi, odierni ammiratori della sua arte.
A metà percorso delle Scuderie del Quirinale è possibile rinfrancarsi dalle lunghe passeggiate romane con un'area di sosta munita di comode sedie, nella quale viene proiettata per i visitatori il documentario Tiziano e il Veneto.
A partire dalla sala 6 inizia la seconda metà della mostra, dedicata soprattutto ai ritratti di Tiziano, specialità per la quale fu apprezzatissimo da sovrani, aristocratici ed ecclesiastici. Ed osservando le sue opere ne capiamo il motivo.
Il Ritratto di Paolo III Farnese senza camauro apre questa rassegna, conquistandosi l'intera sala 6 e l'attenzione esclusiva dei visitatori. Nella sala 7, la mostra prosegue con una serie di ritratti di personaggi dell'epoca "non istituzionali", fra i quali spiccano il famosissimo Uomo con il guanto e i ritratti femminili della Flora e della Giuditta.
L'avventura di Tiziano al Quirinale continua con la sala 8, in cui è possibile contemplare le cosiddette "effigi di Stato", una serie di ritratti dedicati a personalità eminenti del Cinquecento: a partire da Carlo V, con il Carlo V e il cane, e andando oltre le effigi del collega pittore Giulio Romano, dell'uomo di cultura Benedetto Varchi e dell'umanista Pietro Bembo. Non mancano alcuni dogi di Venezia.
Nella sala 9 siamo giunti quasi al termine della mostra di Tiziano a Roma, ma di certo il livello qualitativo non si abbassa: è il momento dei quadri di argomento mitologico, fra cui la famosissima Danae di Tiziano, che si staglia sensuale con suo colorito chiaro da uno sfondo ombroso dominato dalla celebre pioggia d'oro mandata da Zeus.
L'ultima sala, la decima sala, rende conto degli ultimi fuochi della luminosa carriera del pittore veneto: troviamo il tardo sperimentalismo di un'insolitamente più "oscura" Punizione di Marsia, ma, soprattutto, a chiudere idealmente il cerchio rispetto all'inizio della mostra, il secondo Autoritratto di Tiziano, stavolta però a rappresentare la vecchiaia del pittore.
Una delle mostre a Roma più interessanti e di spessore. Impossibile perdersela, se si è amanti del genere; chi invece non è un habitué troverà in essa un'inaspettata ricchezza: cosa c'è di meglio, per avviarsi al mondo delle mostre d'arte, di uno degli emblemi della pittura italiana come Tiziano?