Lezione concerto di Riccardo Muti

di Mariavittoria Ponzanelli

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Copertina del libretto Nabucco (Ricordi, 1923)

Ieri sera, al Teatro dell'Opera di Roma, si è svolta la lezione concerto del Maestro Riccardo Muti dedicata all'opera Nabucodonosor di Giuseppe Verdi, in cartellone al Costanzi dal 16 al 23 luglio.

L'incontro gratuito e aperto a tutti, è stata una bellissima occasione per celebrare la grande opera di Verdi sfatando alcuni tra i luoghi comuni più accreditati. Data la grande affluenza di pubblico prevista, è stato allestito un maxi schermo nel piazzale antistante al teatro.

Temendo che non avrei fatto in tempo ad entrare, ho deciso di seguire l'evento in strada, dal piazzale che dedicato alla memoria di uno dei più grandi tenori italiani del primo Novecento, Beniamino Gigli.

Devo ammettere che il Maestro in passato non ha goduto delle mie preferenze; eppure ieri sera mi è apparso sotto una luce diversa dal solito. Ha parlato dell'opera di Verdi, sfatando i soliti luoghi comuni, ma soprattutto ha parlato della musica e dell'importanza che ha nella nostra cultura, la cultura italiana.

Il Maestro Riccardo Muti, napoletano e fiero di poter dire d'essersi formato in Italia "al Conservatorio della Majella di Napoli!", è orgoglioso d'essere figlio della Scuola di Musica Italiana. Ha incitato, con le sue parole, il pubblico presente a non arrendersi all'evidenza di un paese che si dimostra, troppo spesso, sordo e cieco di fronte alla cultura, la nostra cultura. Ascoltando frasi così ispirate, e sincere, mi è parso d'essere trasportata in una realtà in cui solo la musica regna.

Le anteprime dei cantanti, accompagnati al pianoforte dal Maestro Muti, fanno ben sperare per le prossime rappresentazioni. E ora non ci resta che assistere allo spettacolo.

Va pensiero...

Va, pensiero, sull'ali dorate;

Va, ti posa sui clivi, sui colli,

Ove olezzano tepide e molli

L'aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,

Di Sïonne le torri atterrate...

Oh mia patria sì bella e perduta!

Oh membranza sì cara e fatal!

Arpa d'or dei fatidici vati,

Perché muta dal salice pendi?

Le memorie nel petto raccendi,

Ci favella del tempo che fu!

O simile di Solima ai fati

Traggi un suono di crudo lamento,

O t'ispiri il Signore un concento

Che ne infonda al patire virtù! (×4 volte)

Nabucodonosor al Teatro dell'Opera di Roma dal 16 al 23 luglio

Prima rappresentazione

Martedì, 16 Luglio, ore 20.30

Repliche

Giovedì, 18 Luglio, ore 20.30

Sabato, 20 Luglio, ore 20.30

Martedì, 23 Luglio, ore 20.30