Cari Amici e Lettori del blog di Roma a piedi, dal 16 fino al 18 ottobre a Bologna si è tenuta la Smart City Exhibition 2013.
Sul campo per noi la nostra inviata Mariavittoria ci ha aggiornato sulla manifestazione.
Il 16 ottobre la nostra inviata è stata alle conferenze:
Il turismo per una via italiana alle Smart City, in cui si è parlato dei flussi turistici che producono una mole infinita di dati, la cui disponibilità consentirà di identificare la mobilità, anche pedonale, dei percorsi turistici attraverso la georeferenziazione delle foto pubblicate sul web e i loro metadati più importanti con, di conseguenza, la possibilità di decidere in maniera opportuna gli orari di apertura dei musei e di avere una piena funzionalita' dei servizi pubblici.
Smart culture il rapporto fra tecnologia e valorizzazione del patrimonio culturale della città, in cui si è discusso della necessità di sviluppare nuove soluzioni tecnologiche per valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale di una città, specie nel nostro paese dove la risorsa culturale rappresenta una leva potenziale per migliorare l'economia.
Il 17 ottobre, Mariavittoria ha frequentato il laboratorio organizzato dall'ISTAT:
Data Lab: Data Journalism - Scenari:
un vero e proprio laboratorio dove, con l'aiuto degli esperti, si poteva imparare il giornalismo dei dati e delle infografiche tramite
esercitazioni e laboratori, ma soprattutto si poteva condividere momenti di confronto e networking. Data Lab: Data Journalism - Tools: "Il data journalism richiede la conoscenza
di diversi strumenti attraverso cui capire e trasformare i dati in informazione." La sessione pomeridiana era incentrata sulla presentazione di una serie di tools, di cui fare un uso immediato
nella sessione di laboratorio, a partire dai primi dati del 9° Censimento Industria e Servizi e Censimento delle istituzioni non profit.
Il 18 ottobre, l'ultimo giorno della Smart City Exhibition, la nostra inviata ha esplorato per noi notizie il mondo dei Makers e delle FabLab:
Smart Makers: la terza rivoluzione industriale?: dove si sono confrontate le esperienze emiliano-romagnole sui laboratori per la fabbricazione digitale
FabLab (Fabrication Laboratory).
Le fabbriche tornano nel centro delle città: makers, nuovi artigiani digitali, nuove forme di produzione che ha presentato al pubblico il movimento dei maker e la realtà produttiva innovativa dei FablLab, sottolineando il ruolo di questi attori nelle Smart Cities.
Barcamp sui nuovi spazi, in cui sono stati presentati i seguenti progetti:
- FabLab: la condivisione come modello di sviluppo. Un modo diverso di produrre e consumare MakeinBo – FabLab Bologna
- Urban Space Activators: interfaccia adattabili intelligenti e multisensoriali tra città e cittadini Lorelei Sound Strategies (Bologna/Singapore) Notonly Architects (Bilbao, Spagna) Singapore University of Technology and Design (co- fondata con il MIT di Boston)
- Calderara/Blocco3: da riqualificazione edilizia a creazione di un luogo di socialità e convivenza. Associazione Architetti di Strada
- La Palazzina della Viola come Living Lab: una struttura storica “sensorizzata” – Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali e Scuola di Ingegneria e Architettura, Università di Bologna
- Quadrilatero di San Donato: fare socialità per riqualificare insieme lo spazio pubblico sotto casa. Associazione Architetti di Strada
- social smART Hill – i sogni son cantieri un parco pubblico dove arte e natura si fondono in un progetto condiviso che coinvolge attivamente la cittadinanza, le realtà che vivono in collina e il tessuto produttivo. Cooperativa Sociale Le Ali
La manifestazione dedicata alle città intelligenti si è conclusa con un gran successo in termini numerici: più di 100 investitori, 500 relatori nazionali ed internazionali, decine di incontri formativi, informativi. Come si può leggere dal sito ufficiale:
si tratta di numeri che rafforzano la tre giorni bolognese, rendendo SMART City Exhibition l’evento italiano di riferimento per l’elaborazione e la verifica dei percorsi verso nuovi modelli di città che sappiano mettere al centro i cittadini e i soggetti produttivi dei territori urbani.