Dopo aver visitato la Chiesa di S. Pietro e Paolo, proseguiamo per viale Tupini, svoltiamo prima per Viale dell'Astronomia, poi per viale Pasteur e camminiamo fino a viale della Civiltà del Lavoro.
Il nostro tour si chiude proprio al Colosseo Quadrato.
Nell'episodio felliniano di Boccaccio 70, il Palazzo della Civiltà Italiana fa da sfondo all'onirico giro per l'Eur di Anita Ekberg.
Nel film Le tentazioni del dottor Antonio, Antonio (Peppino de Filippo), professore borghese e moralista, è molto tormentato da un osceno manifesto pubblicitario, che ritrae una provocante Anita Ekberg e reclamizza le qualità nutritive del latte. Una notte, Antonio si sveglia di colpo, va a controllare il manifesto e con sorpresa scopre che l’immagine della donna ha abbandonato la pubblicità. Antonio, insospettito, s’aggira tra i viali fino a quando la donna del poster, in dimensioni gigantesche, gli compare davanti proprio sulla scalinata del Colosseo Quadrato.
Terrorizzato, Antonio, cerca di scappare ma Anitona lo insegue per tutto il viale della Civiltà del Lavoro, fino al Palazzo dei Congressi.
Le tentazioni sono un ritratto urbano, una parabola allegorica che Fellini fa della Roma della civiltà dei consumi: una Roma sospesa, resa surreale dall'architettura a-naturalistica del Palazzo della Civiltà del Lavoro.
Il Palazzo della Civiltà del Lavoro, soprannominato dai romani "la groviera", venne realizzato a seguito di un concorso pubblico. La giuria presieduta da
Marcello Piacentini scelse il progetto degli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto La Padula e Mario Romano che celebrarono il motivo dell'arco rappresentativo della civiltà
romana, ripetendolo per ben 216 volte lungo i quattro lati della struttura.
Ai lati delle due scale sono collocati quattro gruppi scultorei di Publio Morbiducci raffiguranti i Dioscuri. Le 28 statue alloggiate sotto le arcate del primo ordine rappresentano "arti e attività umane".