Una volta scesi alla fermata Flaminio della Metro A, possiamo uscire a Piazza del Popolo o a Piazzale Flaminio. Comunque, ci ritroviamo davanti alla Porta del Popolo, conosciuta un tempo come Porta Flaminia.
La Porta Flaminia era la porta più settentrionale delle Mura Aureliane: rappresentava l'ingresso nella città di Roma per chi veniva da Nord, lungo la via Romea (la via Flaminia) e la via Francigena (la Cassia).
Il nostro tour inizia da qui e procede verso nord, lungo via Flaminia, racchiusa tra i palazzi umbertini di fine Ottocento.
Nel primo tratto di strada, da Piazzale Flaminio a Piazza della Marina, si scorge una bottega storica: la Clinica delle Bambole, che esiste dal 1939 e dove sono esposte bambole di qualsiasi epoca in cartapesta, porcellana e celluloide.
Proseguiamo e, dopo il mercato rionale, troviamo la sede distaccata della storica Facoltà di Architettura della Sapienza, Valle Giulia. Nei primi del Novecento, l'edificio era noto come la Fabbrica del Ghiaccio perchè vi uscivano i carri che distribuivano il ghiaccio.
Oltre, c'è il vecchio deposito degli Omnibus di fine Ottocento, oggi proprietà dell’ATAC e, sulla cui area è stato allestito Explora, il Museo dei Bambini di Roma.
Dopo Explora, arriviamo al Borghetto Flaminio sovrastato dai pini di Villa Strohl Fern. Il borghetto è costituito da una serie di costruzioni fatiscenti, dietro cui ogni mese si
svolge il mercatino delle pulci. Giungiamo, infine, a Piazza della Marina dominata dal Palazzo della Marina, un palazzo neobarocco progettato dall'architetto Giulio Magni nel
1914.
Superata Piazza della Marina, al civico 118 sorge la Casina Vagnuzzi, storico edificio risalente al Cinquecento e ristrutturato con una veste neoclassica dall'architetto Giuseppe Valadier.
L’edificio faceva parte dei possedimenti di papa Giulio III, di cui è testimonianza la vicina Villa Giulia. Divenne poi parte integrante di Villa Poniatowski del principe polacco Stanislaw Poniatowski, nipote dell'ultimo Re di Polonia.
Quando il principe Poniatowski lasciò Roma, la Casina fu ceduta a Luigi Vagnuzzi di cui ancora oggi conserva il nome. Intorno al 1825, la struttura fu trasformata da Luigi Canina in una splendida villa di campagna con giardino all’inglese. Da più di mezzo secolo la casina è sede dell’istituzione musicale dell'Accademia Filarmonica Romana.
Tra la Casina Vagnuzzi ed il palazzo della Cassa del Notariato, c’è un piccolo edificio: lo Studio Fortuny, che oggi ospita l'Ordine del Notariato di Roma. Nella casa lavorò il pittore spagnolo Mariano Fortuny y Carbò che venne a Roma per completare i suoi studi artistici. Passato lo studio, giriamo nella traversa Via di Villa Giulia, una strada voluta dal Papa Giulio III per arrivare alla sua dimora di campagna: Villa Giulia.