di Marco Ruggerini
Camminare per le strade di Roma è un’esperienza unica, ho scelto di vistare la periferia urbana per scoprire le persone, la storia, la cultura, l’architettura, le aree verdi di un territorio che è parte integrante della città, ma che molto spesso viene ignorato. A piedi, in modo ecosostenibile e salutare conosciamo la periferia.
Zona di Roma: Sudovest
Tipologia di percorso: Storico, culturale
Tempo di percorenza: 3 ore
Difficoltà del percorso: Medio alta
Lunghezza:
Come raggiungere da stazione Termini: linea H fino a Capasso, poi 98 fino al capolinea
Orario consigliato: mattina
Partiamo dal quartiere Corviale, imponente è la costruzione di cemento circondata dalla campagna. Il serpentone così chiamato per la sua lunghezza di un chilometro ospita circa 6000 persone.
Realizzato tra il 1975-82 dallo IACP su progetto di un’equipe guidata dall’architetto Mario Fiorentino.
Proseguiamo il nostro itinerario per via Marino Mazzacurati troviamo l’importante associazione culturale Mitreo, proseguendo troviamo il farmer's market di prodotti agricoli a chilometri zero, di fronte la biblioteca comunale è luogo di numerosi incontri culturali.
Riprendiamo il nostro percorso seguendo l’alberata via Arturo Martini fino a raggiungere la via Portuense, consolare romana che collega Porta Portese alla foce del Tevere.
Proseguiamo il nostro itinerario in via Lanfranco Maroi alla nostra destra osserviamo la rigogliosa tenuta dei Massimi. Giungiamo in via delle vigne, prendiamo a destra sino ad incrociare via di Generosa; alla nostra destra si apre un ampio spazio verde, e' in questa area che in epoca romana venivano fatti doni e sacrifici alla dea Dia per migliorare i raccolti. I sacerdoti fratres arvales propiziavano questi riti in presenza dell'imperatore per evitare pestilenze e siccità.
Percorriamo a piedi via dell'oratorio Damasiano sino a giungere in via Fulda, giriamo a sinistra la strada e' ricca di casali che si affacciano sull'ansa del tevere. Alla nostra destra costeggiamo le catacombe di Generosa, luogo di rilevante interesse archeologico ed accessible al pubblico attraverso visite guidate organizzate dall'omonimo comitato. Alla fine della via ci infilialiamo tra le siepi della rampa santi Simplicio e Faustino, una scorciatoia per arrivare in via del Trullo.
Proseguiamo il nostro itinerario lasciando alle nostre spalle una zona militare deposito di armi nella seconda guerra mondiale.
La borgata del Trullo è stata edificata durante il periodo fascista a partire dal 1939, gli edifici di questo periodo sono facilmente distinguibili con la loro regolarità architettonica, in seguito Il quartiere si è sviluppato in modo irregolare a causa dell’abusivismo edilizio.
Dopo aver camminato per circa cinquecento metri, troviamo il cuore della borgata, i giardini pubblici, luogo di svago per i bambini e di integrazione per i più grandi, di fronte si trova il mercato del Trullo, da qui si propagano tutte le attività commerciali.
Ogni sabato mattina c’è un mercato ambulante che si snoda lungo viale Ventimiglia, troviamo prodotti, ed essenze di ogni specie e fattezza.
Raggiungiamo via Sarzana, prendiamo via di Monte Cucco sino ad arrivare in via Orciano Pisano. La via è asfaltata per un centinaio di metri poi inizia un sentiero sterrato, si apre davanti a noi un’ampia radura e riusciamo a vedere a distanza dei ruderi, siamo sul set cinematografico di uccellacci e uccellini diretto da Pier Paolo Pasolini nel 1965. Siamo sulle orme di Totò e Ninetto Davoli.
Nella distesa campagna rimane la Torre Righetti, un casino di caccia risalente al 1825 come recita una targa di travertino posta sopra l’ingresso. La vista è davvero insolita ammiriamo un'originale scorcio di campagna romana.