16 marzo 1978: sono le nove del mattino quando l'automobile che porta a palazzo di Montecitorio, l'Onorevole Aldo Moro, insieme alla macchina di scorta, viene bloccata in
Via Mario Fani, nel quartiere di Monte Mario, all'incrocio con Via Stresa.
Sbucano dai loro nascondigli una decina di uomini armati di pistole mitragliatici, camuffati in divise dell'Alitalia, che iniziano a fare fuoco sulle due macchine, esplodendo 91 colpi, uccidendo
gli uomini della scorta, Ricci, Leonardi, Zizzi, Rivera e Iozzino e rapendo l'importante esponente della DC, grazie al quale, proprio in quel giorno si sarebbe votata la Fiducia al nuovo governo
Andreotti, il primo nella storia Repubblicana con l'appoggio del Partito Comunista Italiano.
In base alle conclusioni ufficiali (e molto spesso si dovrà usare questo termine, tanti sono gli aspetti non ancora chiariti), i rapitori imbarcano su una auto il prigioniero e lo portano nel suo
luogo di detenzione, in via Montalcini 8, in zona Magliana. Due giorni dopo il rapimento viene rivendicato dalle Brigate Rosse con un comunicato recapitato ad un
giornalista del Messaggero.